articolo Consigli Piante medicinali
Le piante antistress freccemartedì 15 aprile 2014

Lo stress rappresenta ormai uno dei principali pericoli per la nostra salute, ai quali siamo quotidianamente esposti, il più delle volte, senza neanche rendercene conto. Se, infatti, un livello normale di attivazione di fronte ad una condizione esterna è del tutto fisiologico (in questo caso parliamo di “eustress”), molto più insidiosa è quella condizione per cui tendiamo a perdere il controllo, reagendo con estrema enfasi e con eccessivo coinvolgimento, di fronte a qualsiasi sollecitazione ricevuta (questo è, infatti, l’insidioso “distress”).

Presi dal ritmo incalzante del “tutto e subito” si è, allora, portati a resistere allo stress assumendo farmaci specifici, come ansiolitici o sonniferi, che vengono comunemente chiamati psicotropi, mentre un valido aiuto, ancora una volta, può arrivare dalla natura e, più specificatamente, dalle piante. Tralasciando, infatti, qui gli effetti benefici per contrastare lo stress derivanti dalle fusa dei gatti o dal prendersi cura degli animali, concentreremo la nostra attenzione piuttosto sulle cosiddette piante antistress. Si tratta di piante appartenenti a diverse famiglie e con differenti effetti specifici, ma tutte con un significativo effetto calmante o tonificante o di resistenza alla fatica. Prima fra tutte da ricordare è la passiflora, che aiuta a dormire e calma le persone sovraffaticate; unica accortezza è di non eccedere mai con l’assunzione, perché può causare delle fastidiose emicranie.

In caso di comparsa di sintomi indesiderati, è bene interromperne immediatamente l’assunzione. Il biancospino, assunto sotto forma di decotto, rappresenta il rimedio elettivo per l’insonnia, ma anche per palpitazioni e angoscia. La melissa, invece, è particolarmente indicata per contrastare il nervosismo ormonale, tipico delle donne all’avvicinarsi delle mestruazioni. La camomilla calma e riduce le tensioni muscolari, donando una sensazione di rilassatezza fisica e mentale. La maggiorana è un tranquillante naturale, che, riducendo l’aggressività e il nervosismo, migliora il sonno, aiutando a riposare in maniera più continuativa. La valeriana, oltre a favorire il riposo, calma il nervosismo ed è efficace per ridurre condizioni di tachicardia.

Il tiglio, essendo ansiolitico, facilita anche la digestione, perché annulla gli effetti nocivi dettati dallo stress alle funzioni gastrointestinali. La lavanda è sedativa e antispastica, riduce l’ansia e calma il nervosismo. Accanto alle piante appena citate, vanno ricordate anche quelle con specifica azione adattogena, che garantiscono il recupero funzionale dell’organismo, nel periodo susseguente una fase di particolare affaticamento o esaurimento. Tra queste vanno annoverate la rodiola, l’eleuterococco, che stimola la produzione di anticorpi e di ormoni tiroidei e riduce la frequenza delle pulsazioni cardiache in caso di eccessivo stress, la withania somnifera, che aumenta la capacità individuale di resistere alla fatica e svolge un’azione anticonvulsivante.

Ma, senza dubbio, il principale aiuto per combattere lo stress ci deriva dalla radice del ginseng (Panax ginseng), un potente tonico naturale, di cui esistono diverse varietà a seconda del Paese di coltivazione. In Italia il ginseng è ormai conosciuto e usato da qualche anno; grazie alle sue dodici sostanze chimiche bioattive, questo svolge una caratteristica azione energizzante, nonché antistress e di stimolazione del sistema immunitario. Facilita il corretto riposo e riduce l’affaticamento mentale, sia nei giovani che negli anziani. Tutte queste piante possono essere assunte come decotti oppure in capsule o, a volte, anche come tintura madre in gocce.

Da millenni la medicina orientale se ne avvale come rimedi insostituibili per la prevenzione o la cura di alcune malattie; recentemente sono state introdotte anche nella nostra cultura, così da ridurre l’impiego di ansiolitici, che danno forte dipendenza e provocano effetti secondari deleteri per molti organi
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Acorus

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Sidalcea, genere di 25 specie di piante erbacee, perenni, rustiche, della famiglia delle Malvaceae. La specie descritte, adatta per le bordure soleggiate, è facile da coltivare. Non cresce nelle zone troppo calde e asciutte ........

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Presi dal ritmo incalzante del “tutto e subito” si è, allora, portati a resistere allo stress assumendo farmaci specifici, come ansiolitici o sonniferi, che vengono comunemente chiamati psicotropi, mentre un valido aiuto, ancora una volta, può arrivare dalla natura e, più specificatamente, dalle piante. Tralasciando, infatti, qui gli effetti benefici per contrastare lo stress derivanti dalle fusa dei gatti o dal prendersi cura degli animali, concentreremo la nostra attenzione piuttosto sulle cosiddette piante antistress. Si tratta di piante appartenenti a diverse famiglie e con differenti effetti specifici, ma tutte con un significativo effetto calmante o tonificante o di resistenza alla fatica. Prima fra tutte da ricordare è la passiflora, che aiuta a dormire e calma le persone sovraffaticate; unica accortezza è di non eccedere mai con l’assunzione, perché può causare delle fastidiose emicranie.

In caso di comparsa di sintomi indesiderati, è bene interromperne immediatamente l’assunzione. Il biancospino, assunto sotto forma di decotto, rappresenta il rimedio elettivo per l’insonnia, ma anche per palpitazioni e angoscia. La melissa, invece, è particolarmente indicata per contrastare il nervosismo ormonale, tipico delle donne all’avvicinarsi delle mestruazioni. La camomilla calma e riduce le tensioni muscolari, donando una sensazione di rilassatezza fisica e mentale. La maggiorana è un tranquillante naturale, che, riducendo l’aggressività e il nervosismo, migliora il sonno, aiutando a riposare in maniera più continuativa. La valeriana, oltre a favorire il riposo, calma il nervosismo ed è efficace per ridurre condizioni di tachicardia.

Il tiglio, essendo ansiolitico, facilita anche la digestione, perché annulla gli effetti nocivi dettati dallo stress alle funzioni gastrointestinali. La lavanda è sedativa e antispastica, riduce l’ansia e calma il nervosismo. Accanto alle piante appena citate, vanno ricordate anche quelle con specifica azione adattogena, che garantiscono il recupero funzionale dell’organismo, nel periodo susseguente una fase di particolare affaticamento o esaurimento. Tra queste vanno annoverate la rodiola, l’eleuterococco, che stimola la produzione di anticorpi e di ormoni tiroidei e riduce la frequenza delle pulsazioni cardiache in caso di eccessivo stress, la withania somnifera, che aumenta la capacità individuale di resistere alla fatica e svolge un’azione anticonvulsivante.

Ma, senza dubbio, il principale aiuto per combattere lo stress ci deriva dalla radice del ginseng (Panax ginseng), un potente tonico naturale, di cui esistono diverse varietà a seconda del Paese di coltivazione. In Italia il ginseng è ormai conosciuto e usato da qualche anno; grazie alle sue dodici sostanze chimiche bioattive, questo svolge una caratteristica azione energizzante, nonché antistress e di stimolazione del sistema immunitario. Facilita il corretto riposo e riduce l’affaticamento mentale, sia nei giovani che negli anziani. Tutte queste piante possono essere assunte come decotti oppure in capsule o, a volte, anche come tintura madre in gocce.

Da millenni la medicina orientale se ne avvale come rimedi insostituibili per la prevenzione o la cura di alcune malattie; recentemente sono state introdotte anche nella nostra cultura, così da ridurre l’impiego di ansiolitici, che danno forte dipendenza e provocano effetti secondari deleteri per molti organi
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